(Adnkronos) –
Pressing degli Stati Uniti per convincere Israele a congelare l'attacco via terra nella Striscia di Gaza. E' lo scenario che la Cnn delinea sulla base delle informazioni fornite da due fonti. L'obiettivo di Washington è ottenere la liberazione di altri ostaggi trattenuti da Hamas, dopo la liberazione di 2 cittadine statunitensi, e favorire l'invio di ulteriori aiuti alla popolazione civile attraverso il valico di Rafah. "L'amministrazione ha pressato la leadership israeliana per un rinvio visti i progressi sul fronte degli ostaggi", ha detto una fonte. La Cnn riporta anche una frase pronunciata ieri dal presidente Joe Biden: "Sto parlando con gli israeliani". Oggi, domenica 22 ottobre, colloquio telefonico tra il presidente Usa e il Papa: "Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace", fa sapere il Vaticano. Biden ha avuto anche un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. La linea attendista, però, deve convivere con un quadro ad altissima tensione. L'esercito israeliano è pronto a sferrare l'offensiva via terra e Netanyahu avverte esplicitamente il Libano: se Hezbollah interviene, la guerra si allarga. E si innesca una reazione a catena potenzialmente incontrollabile, con l'Iran che minaccia l'entrata in scena.  ''Israele ha il diritto di difendersi. Dobbiamo assicurarci che abbiano ciò di cui hanno bisogno per proteggere la loro gente, oggi e sempre'', scrive Biden su X affermando che, ''allo stesso tempo, il primo ministro Netanyahu e io abbiamo discusso di come Israele debba operare secondo le leggi di guerra. Ciò significa proteggere i civili in combattimento nel miglior modo possibile''. Biden sottolinea che ''non possiamo ignorare l'umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace. Ecco perché ho ottenuto un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria per i civili palestinesi a Gaza. E non possiamo rinunciare a una soluzione a due Stati''.  Contemporaneamente, arrivano le parole del segretario della Difesa, Isaac Austin. "Siamo preoccupati per una potenziale escalation. Infatti, quello che stiamo vedendo è un potenziale aumento significativo degli attacchi contro le nostre truppe e la nostra gente nella regione. Proprio per questo, faremo ciò che è necessario per proteggere le nostre truppe e far sì che abbiano le capacità per rispondere'', dice alla Abc. "Questo ulteriore dispiegamento invia un altro messaggio a coloro che vorrebbero ampliare questo conflitto", aggiunge. Ogni riferimento all'Iran pare evidente dopo il messaggio di Teheran: "La regione sarà fuori controllo'' se non si mette ''fine al genocidio nella Striscia di Gaza'', dice il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian nel corso di una conferenza stampa con il capo della diplomazia sudafricana. "Metto in guardia gli Stati Uniti e il loro rappresentante (Israele, ndr) che se non fermano immediatamente il crimine contro l'umanità e il genocidio a Gaza, tutto è possibile in qualsiasi momento e la regione andrà fuori controllo", afferma il ministro iraniano.   (Adnkronos) –
Pressing degli Stati Uniti per convincere Israele a congelare l'attacco via terra nella Striscia di Gaza. E' lo scenario che la Cnn delinea sulla base delle informazioni fornite da due fonti. L'obiettivo di Washington è ottenere la liberazione di altri ostaggi trattenuti da Hamas, dopo la liberazione di 2 cittadine statunitensi, e favorire l'invio di ulteriori aiuti alla popolazione civile attraverso il valico di Rafah. "L'amministrazione ha pressato la leadership israeliana per un rinvio visti i progressi sul fronte degli ostaggi", ha detto una fonte. La Cnn riporta anche una frase pronunciata ieri dal presidente Joe Biden: "Sto parlando con gli israeliani". Oggi, domenica 22 ottobre, colloquio telefonico tra il presidente Usa e il Papa: "Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace", fa sapere il Vaticano. Biden ha avuto anche un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. La linea attendista, però, deve convivere con un quadro ad altissima tensione. L'esercito israeliano è pronto a sferrare l'offensiva via terra e Netanyahu avverte esplicitamente il Libano: se Hezbollah interviene, la guerra si allarga. E si innesca una reazione a catena potenzialmente incontrollabile, con l'Iran che minaccia l'entrata in scena.  ''Israele ha il diritto di difendersi. Dobbiamo assicurarci che abbiano ciò di cui hanno bisogno per proteggere la loro gente, oggi e sempre'', scrive Biden su X affermando che, ''allo stesso tempo, il primo ministro Netanyahu e io abbiamo discusso di come Israele debba operare secondo le leggi di guerra. Ciò significa proteggere i civili in combattimento nel miglior modo possibile''. Biden sottolinea che ''non possiamo ignorare l'umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace. Ecco perché ho ottenuto un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria per i civili palestinesi a Gaza. E non possiamo rinunciare a una soluzione a due Stati''.  Contemporaneamente, arrivano le parole del segretario della Difesa, Isaac Austin. "Siamo preoccupati per una potenziale escalation. Infatti, quello che stiamo vedendo è un potenziale aumento significativo degli attacchi contro le nostre truppe e la nostra gente nella regione. Proprio per questo, faremo ciò che è necessario per proteggere le nostre truppe e far sì che abbiano le capacità per rispondere'', dice alla Abc. "Questo ulteriore dispiegamento invia un altro messaggio a coloro che vorrebbero ampliare questo conflitto", aggiunge. Ogni riferimento all'Iran pare evidente dopo il messaggio di Teheran: "La regione sarà fuori controllo'' se non si mette ''fine al genocidio nella Striscia di Gaza'', dice il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian nel corso di una conferenza stampa con il capo della diplomazia sudafricana. "Metto in guardia gli Stati Uniti e il loro rappresentante (Israele, ndr) che se non fermano immediatamente il crimine contro l'umanità e il genocidio a Gaza, tutto è possibile in qualsiasi momento e la regione andrà fuori controllo", afferma il ministro iraniano.  https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/israele-pressing-usa-per-rinviare-attacco-a-gaza-lo-scenario_2Y8AleLBhXsDCTkeHX7TD9internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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